Mi è dispiaciuto.
Ho letto sul giornale che è morto Edward Lorenz, il papà della teoria del caos.
Qualcuno si ricorda che se ne parla anche in Jurassic Park?!
Metereologo del MITico MIT Massachussetts Institute of Technology. Nel 1960 creò un semplicissimo ed essenziale modello della metreologia. Era una semplice serie numerica che rappresentava l’intensità e la direzione del vento. La particolarità del modello era che, pur essendo semplicissimo, ripeteva andamenti simili ma sempre diversi. Qualcosa di molto simile all’andamento dei fenomeni naturali.
Un girno accadde un fatto che segnerà la vita di Lorenz. Provò a introdurre nel suo modello i numeri estratti da una serie stampata qualche giorno prima. E lì verificò qualcosa di totalmente inatteso. La serie numerica che ne uscì, invece di riprodurre fedelmente quella stampata nella simulazione precedente, iniziò a divergere, prima impercettibilmente, poi sempre con maggiore evidenza, per prodursi poi in ondeggiamenti, simili alla serie originale, ma di intensità diversa.
Come poteva accadere che immettendo in un modello matematico, nello stesso modello matemetico, dei valori da questo prodotti, il modello proseguiva producendo valori diversi rispetto a quelli della simulazione precedente.
Sarebbe come dire 2+2= 4 +2 = 6+2 = 8 ma partendo da 4 + 2 e aggingendo 2 al risultato si arriva a un numero diverso da 8. Impossibile!
E infatti, Lorenz si accorse che questo paradosso era il frutto di un’approssimazione nei dati presentati nella stampa.
Se la serie calcolata fosse stata 2 + 2,5 = 4,5 + 2,5 = 7 + 2,5 = 9,5 la stampante avrebbe restituito i valori 4 e 7 ma immettendo nel modello il valore 4 si otteneva 4 +2,5 = 6,5 +2,5 = 9.
Naturalmente l’equazione di Lorenz era più complessa e l’approssimazione più piccola, pochi decimali. Ma la particolare configurazione dell’equazione creava enormi differenze dopo poche iterazioni.
Che signinficato pratico ha questa vicenda?
Se molti fenomeni naturali sono ben descritti da equazioni del tipo di quella utilizzata da Lorenz, è sufficiente un piccolissima influenza, quasi impercettibile, un non nulla, per provocare enormi variazioni nei fenomeni osservati.
Questo spiega, fra l’altro, la difficoltà, tutt’ora presente, nel formulare previsioni metreologiche di medio e lungo periodo.
Ma in questa storia c’è un altro lato interessante.
Questa osservazione fu fatta da Lorenz nel ’61 e pubblicata la prima volta nel ’63. Rimase quasi del tutto inosservata fino alla metà degli anni ’70, quando Lorenz decise di presentarla in modo molto più suggestivo. Il titolo della sua relazione era:
“Può il battito d’ali d’una farfalla scatenare un tornado in Texas?”
Da allora la sua scoperta ebbe una risonanza mondiale, e Lorenz diventò il profeta della teoria del caos. La teoria espanse i propri confini dalla metreologia fino a diventare quasi una filosofia, un modo di interpretare la realtà, una visione del mondo.
Questo dimostra che il modo in cui un argomento viene presentato conta e conta parecchio.
A proposito dell’effetto farfalla guarda questo video :o)
http://video.libero.it/app/play?id=92e46c5f81602f9aae72012fea232182
Grazie Lorenz