63 km/h: 2 punti in meno sulla patente.
Percorro la strada che mi porta al lavoro.
Incontro i “dissuasori di velocità” e rifletto sull’effetto che hanno di me e sugli altri viaggiatori.
In generale rallento già quando li vedo da lontano, prima che la velocità del mio veicolo venga rilevata. Poi osservo con curiosità la rilevazione.
63 km/h: rallento. So che non ho perso 2 punti ma il dissuasore agisce sulla leva del dolore rammentandomi quale sarebbe la “sofferenza” che dovrei patire se la velocità fosse stata rilevata da una pattuglia, alimentando il “rinforzo negativo” del mio comportamento scorretto.
E quando viaggio alla velocità corretta?
In tal caso i diversi dissuasori possono comportano in maniera diversa:
1) Non indicano alcunché
2) Indicano la velocità rilevata
3) Indicano la velocità ed espongono un commento positivo, o più spesso, una faccina sorridente 🙂 .
Se non vedo niente l’effetto positivo per il comportamento probo è nullo.
Se vedo solo la velocità rilevata, almeno mi rendo consapevole di andare alla “giusta” velocità ma l’effetto positivo rimane minimo.
Se leggo un commento positivo o riconosco un segno di approvazione (la faccina sorridente :-) ) l’effetto positivo è raggiunto.
Il comportamento positivo è rafforzato.
I rinforzi sono alla base del condizionamento del comportamento.
Spesso vengono adottati quelli negativi: la SANZIONE!
Di quelli positivi spesso ci dimentichiamo, pur essendo potenti, efficaci e civili.
Ricordalo ogni volta che vuoi cambiare un tuo comportamento o vuoi influire su quello delle persone intorno a te, che siano i tuoi figli, i tuoi colleghi, i tuoi clienti, ….
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